In occasione della Giornata Nazionale 8xmille, sulla prima pagina Lazio Sette -diocesi di Latina- ha pubblicato il seguente articolo di Felice Fieni, membro del gruppo di lavoro diocesano del “sovvenire”.
Puntuale ritorna ogni anno l’impegno a “scaldare i motori” per orientare le scelte dei contribuenti e far convergere le firme in favore della Chiesa cattolica. Mille le iniziative per comunicare e “convincere che non si tratta di un’operazione di cassa” e che sostenendo la Chiesa cattolica si dà voce a valori come appartenenza, partecipazione, coinvolgimento, solidarietà quale frutto di corresponsabilità e comunione, trasparenza. Siamo di fronte ad un “fenomeno di massa” per cui è richiesto di non limitarsi agli strumenti abituali, ma di cercarne altri, di quelli capaci di lasciare segni.
Fin qui nulla di nuovo all’orizzonte. Anche un’iniziativa quale il concorso ifeelCUD, si trasformerà in una “caccia al modulo”, senza lasciare testimonianza sia della Resurrezione, sia della Comunione, sia del senso di Chiesa.
Una ricerca commissionata alla Doxa dalla Caritas fornisce la fotografia di un’Italia che fa fatica ad essere solidale. L’andamento delle “firme CUD” non incoraggia, il “canale parrocchie” non ha funzionato per il concorso ifeelCUD, le Offerte per il sostentamento nell’arco di 8 anni hanno subito un calo pari al 30%.
Nonostante queste premesse bisogna scommettere sulla possibilità di evangelizzare il sociale curando la formazione continua a tutti i livelli perché per essere creduti bisogna essere credibili non solo credenti. E’ indispensabile che il nostro profilo di cristiano lasci trasparire sempre più un profilo dell’amore per il prossimo, profilo che risulterà estremamente variegato come lo sono i tanti aspetti della “carità”: in sintesi l’amore ha piedi che conducono in chiesa, ha mani che donano ai poveri, ha occhi con in quali scopre chi è nella necessità. “L’amore è esperienza capitale” nella vita umana. “Il suo è un appello a non perdere mai quel legame che ci unisce all’altro e che fa sì che l’Io non diventi un Ego rinchiuso in se stesso, ma sia aperto al Tu.” (Ravasi-Vivere nell’amore, San Paolo).
La visibilità del cristiano è nel testamento di Cristo: ”Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri” (Gv 13, 34-35). Al Cristo fa eco S.E. J. Kientega, Vescovo di Ouahigouya: “NON SI DONA PERCHE’ SI HA, MA SI DONA PERCHE’ SI AMA”.
Ciò vale anche per il “sovvenire”.
Felice Fieni