Combattere la povertà, frenare il degrado ambientale e cambiare il modello di sviluppo per i poveri e per uno sviluppo sostenibile e integrale. E’ questo l’appello lanciato da Papa Francesco nella nuova enciclica Laudato si’ dedicata a “la nostra sorella che protesta per il male che le provochiamo con l’uso irresponsabile e abuso dei beni che Dio ha posto in lei”. Una grande esortazione ad aprirsi alla giustizia perché i popoli hanno già “pagato il salvataggio delle banche” e non possono “pagare il prezzo della crescita ad ogni costo”. In circa 200 pagine Bergoglio parla della qualità della vita, di chi lotta per l’affermazione di diritti e contro le diseguaglianze. E indirettamente parla di noi, dei nostri progetti sostenuti coi fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica.
Proteggere la casa comune, il nostro bene comune
L’Enciclica sociale di Papa Francesco critica il consumismo senza etica e senza senso sociale e ambientale, rivendica la necessità di un umanesimo più integrale e integrante, la difesa del lavoro, il diritto di tutti ad avere acqua, cibo e terra. "Il bene comune presuppone il rispetto della persona umana in quanto tale, con diritti fondamentali e inalienabili ordinati al suo sviluppo integrale - spiega Bergoglio - Esige anche i dispositivi di benessere e sicurezza sociale e lo sviluppo dei diversi gruppi intermedi, applicando il principio di sussidiarietà”. Infine, aggiunge “il bene comune richiede la pace sociale, vale a dire la stabilità e la sicurezza di un determinato ordine, che non si realizza senza un' attenzione particolare alla giustizia distributiva, la cui violazione genera sempre violenza”.
E’ quello che fa quotidianamente Suor Lucy per le bambine orfane di Manila. Sognava di far nascere un rifugio, ha realizzato una vera e propria casa, una casa comune piena di sogni.
Grido della terra, grido dei poveri
L’espressione coniata da Leonardo Boff, padre della teologia della liberazione, viene ripresa con forza da Papa Francesco nell’enciclica Laudato si’.
“Non possiamo fare a meno di riconoscere che un approccio ecologico diventa sempre più un approccio sociale - precisa Bergoglio – che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull' ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri”. Papa Francesco mette dunque in guardia le autorità a tutti i livelli contro i disastri ambientali e esorta ad avere chiara coscienza che le ingiustizie nell'ambiente e nel modello di sviluppo colpiscono soprattutto i poveri.
Lo sa bene don Maurizio Patriciello che nella terra dei fuochi grida il dolore e la solitudine di chi vive in quella terra. Grazie ai fondi 8xmille alla Chiesa cattolica sta portando avanti da anni, con il plauso anche di Papa Francesco, la sua battaglia personale e sociale contro il degrado ambientale e per una rinascita ambientale, culturale e sociale.
Fermare il saccheggio del mondo
Lo chiede Papa Francesco, con chiarezza e potenza, nel quarto capitolo di Laudato si’ dedicato alla ecologia integrale. “A volte - scrive Francesco - è encomiabile l' ecologia umana che riescono a sviluppare i poveri in mezzo a tante limitazioni.
La sensazione di soffocamento prodotta dalle agglomerazioni residenziali e dagli spazi ad alta densità abitativa, viene contrastata se si sviluppano relazioni umane di vicinanza e calore, se si creano comunità, se i limiti ambientali sono compensati nell' interiorità di ciascuna persona, che si sente inserita in una rete di comunione e appartenenza. In tal modo, qualsiasi luogo smette di essere un inferno e diventa il contesto di una vita degna". Bergoglio invita quindi a prendere esempio dalla creatività e dalla generosità dei poveri laddove creano relazioni umane, laddove creano comunità.
Lo sa bene Padre Josè che attraversa i quartieri più duri e violenti di Cali, in Colombia, per portare la pace tra le bande dei ragazzi più poveri.
Combattere la povertà, si può
Nell' Enciclica
Laudato si’ non poteva mancare un tema caro a Papa Francesco, la povertà:
“Le direttrici per la soluzione richiedono un approccio integrale per combattere la povertà per restituire la dignità agli esclusi e nello stesso tempo per prendersi cura della natura”. E’ necessario, scrive Bergoglio, “fermarsi a pensare e a discutere sulle condizioni di vita e di sopravvivenza di una società con l’onestà di mettere in dubbio modelli di sviluppo, produzione e consumo”.
Lo sa bene Shabir che a Lucca ha trovato dignità e lavoro in una cooperativa agricola fatta nascere dalla Caritas.
Lo ha scoperto Silvia che aveva perso tutto e ora si è rimessa in piedi e guarda avanti grazie al centro di solidarietà Caritas di Cagliari. Lo vive sulla propria pelle Halima che aveva toccato il fondo e ora respira grazie alla casa dedicata alle donne in difficoltà di Verona.
Sono i volti dei protagonisti degli spot 8xmille alla Chiesa cattolica 2015. Storie vere di rinascita,
Laudato sì.