Dai risultati avuti negli ultimi 3 anni, e che ha coinvolto 44 diocesi, il “bussolotto” è stato presentato al Convegno Nazionale di Abano come uno strumento per rilanciare la raccolta delle Offerte per il sostentamento dei sacerdoti a livello parrocchiale. Esso punta a facilitare il gesto della donazione, favorendo, in questo tempo di crisi, la fascia delle donazioni più piccole e numerose da effettuare direttamente in chiesa.
Ad oggi sono 822 i “bussolotti” distribuiti nelle parrocchie. Alcuni numeri significativi sono quelli rilevati nelle diocesi di Genova e Padova che hanno coperto circa il 55% delle parrocchie; Frascati il 100%. Sempre tramite Istituto diocesano sostentamento clero (Idsc), a Genova le quietanze dal 2006 al 2012 sono passate da € 50.000 a € 84.000; a Padova, dal 2009 al 2012, da € 24.000 a € 32.000 e a Frascati, negli stessi anni, da € 5.000 a € 7.000.
Al momento, però, non è possibile controllare i risultati di tutti i "bussolotti" presenti sul territorio. Perciò la novità è nella futura tracciabilità di queste Offerte che saranno legate, tramite un codice, alla parrocchia di provenienza.
Perciò entro il 2013 tutti gli 822 bussolotti saranno dotati di 30 bollettini di conto corrente postale (ccp) con codice identificativo prestampato, da usare nei 3 anni successivi, che permetterà di calcolare quanto versa ciascuna parrocchia o ente.
Come è facile immaginare sarà importante utilizzare questi bollettini per il versamento delle Offerte ricavate dal “bussolotto”. In caso contrario non si potranno monitorare né conteggiarle nel bilancio delle erogazioni liberali.
Le parrocchie italiane sono circa 26 mila. Se tutte raccogliessero 1.000 euro l’anno tramite i “bussolotti” si raggiungerebbero i 25 milioni di euro che andrebbero a sommarsi alla raccolta attuale, aumentandola più del doppio.
Per arrivare alla cifra di 25 milioni di euro in un anno, basterebbe anche che la metà delle parrocchie raccogliesse 1.500 euro e l’altra metà € 500.