I numeri parlano chiaro. Le firme 8xmille calano di 2 punti percentuali (grafico 1). In termini di sostegno economico alla Chiesa questo significa quasi 60 milioni in meno rispetto al miliardo 55 milioni e 310 mila euro del 2014. La cifra garantita dall’8xmille alla Chiesa cattolica per il 2015 è di 995 milioni 462mila euro. Perché questo calo di firme, perché questa riduzione di gettito in un momento di grande fiducia nei confronti della nostra Chiesa? La risposta ai nostri “perché” viene dall’intervento da Papa Francesco del 18 maggio 2015 all’apertura della 68^ Assemblea Generale della C.E.I: siamo di fronte a una “sensibilità ecclesiale indebolita a causa del continuo confronto con gli enormi problemi mondiali e dalla crisi che non risparmia nemmeno la stessa identità cristiana ed ecclesiale". Per questo, ha affermato, occorre una “sensibilità ecclesiale e pastorale che si concretizza nel rinforzare l'indispensabile ruolo di laici disposti ad assumersi le responsabilità che a loro competono”; in primis nei confronti del “sovvenire” (grafico 2).
L’8xmille è un segno distintivo di sensibilità ecclesiale
Papa Francesco ha esortato ad “andare controcorrente”, rispetto a un contesto nel quale siamo tutti accerchiati da notizie sconfortanti. In che modo? Riappropriandosi di una sensibilità ecclesiale, che vuol dire “appropriarsi degli stessi sentimenti di Cristo, di umiltà, di compassione, di misericordia, di concretezza e di saggezza” ha detto il Papa. Per i nostri sacerdoti è una “sensibilità ecclesiale che si manifesta nelle scelte pastorali”. Eppure proprio i soldi per le esigenze di culto e pastorale subiscono quest’anno una brusca frenata, passando dai 433 milioni 321 mila euro del 2014 a 403 milioni 462 mila euro. Il calo interessa, in particolare, l’edilizia di culto, ossia la costruzione di nuove chiese (-20 milioni), e il fondo per la catechesi e l'educazione cristiana (-10 milioni).
L’8xmille è una scelta di appartenenza ecclesiale per sostenere il nostro clero
La sensibilità ecclesiale è collegialità, comunione e missione. Lo ha detto a chiare lettere Papa Bergoglio, di fronte all’assemblea dei Vescovi e Cardinali. “La sensibilità ecclesiale si rivela concretamente nella collegialità e nella comunione tra i Vescovi e i loro sacerdoti; nella comunione tra i Vescovi stessi; tra le diocesi ricche - materialmente e vocazionalmente - e quelle in difficoltà; tra le periferie e il centro; tra le Conferenze Episcopali e i Vescovi con il successore di Pietro". Difficile tuttavia per i sacerdoti di oggi poter svolgere serenamente la propria missione se le risorse per il sostentamento del clero assicurate dall’8xmille non dovessero più essere sufficienti: nel 2015 scendono di 50 milioni, passando dai 377 milioni del 2014 a 327 milioni del 2015. Difficile doppiamente, come ha ricordato il cardinal Bagnasco, “con un blocco degli stipendi di Vescovi e sacerdoti che dura da almeno sette anni”, cioè da quando lui è stato eletto Presidente.
L’8xmille è uno strumento per moltiplicare la carità e la solidarietà
La cifra caratteristica della vocazione cristiana è proprio quella “di consolare, di aiutare, di incoraggiare, senza alcuna distinzione, tutti i nostri fratelli oppressi sotto il peso delle loro croci, accompagnandoli, senza mai stancarci di operare per risollevarli con la forza che viene solo da Dio”. L’affermazione di Papa Francesco all’Assemblea Generale della C.E.I. di quest’anno ha trovato immediata eco nella ripartizione dei fondi 8xmille. Nonostante la crisi e il calo delle entrate, gli interventi caritativi per il 2015 aumentano da 245 milioni nel 2014 a 265 milioni di euro, con 10 milioni in più per le diocesi e altrettanti per le esigenze legate ai disastri naturali. "Ricordo che abbiamo stanziato tre milioni per il terremoto in Nepal che sono andati ad aggiungersi ai 22 milioni stanziati finora dalla comunità internazionale", ha concluso Bagnasco.
Sensibilizzare la comunità ecclesiale e non solo al sostegno economico della nostra Chiesa e, in particolare, alla firma 8xmille, significa avere grande sensibilità ecclesiale.