Cari amici,
 

manca un mese alla Giornata Nazionale e non dobbiamo stancarci di promuovere le Offerte per il sostentamento dei sacerdoti. Lo so, siamo di fronte ad una via difficile da percorrere, impervia, piena di ostacoli. Prendiamola come sfida, prendiamola con pazienza, prendiamola come una prova da superare. Ma non abbandoniamola. I sacerdoti non ne vogliono parlare, i fedeli non le conoscono e non ci sono “emergenze” a cui dare risposte. Ma non possiamo permetterci di gettare la spugna e pensare che ormai non c’è più speranza.
 

Nell’aggiornamento mensile leggiamo che le donazioni sono in leggero aumento, anche se gli importi sono in calo. Questo è comunque un buon segno: ricordiamo che a fare la differenza per noi sono le persone che partecipano e non tanto l’entità dell’offerta. L’obolo della vedova farà sempre la differenza. Meglio il "poco" raccolto da tanti fedeli che il "tanto" donato da pochi.

Ad ogni modo per offrire questo “obolo” sappiamo bene che bisogna essere cattolici consapevoli e molto motivati. Perciò non si può fare a meno dell’incontro personale e della relazione con chi non sa. Le persone vanno informate, e bene. Voi incaricati siete fondamentali in questa sfida che definirei cruciale. Non è scontato che la supereremo, ma bisogna impegnarci.

Il contributo che abbiamo destinato ai corsi di formazione parrocchiali e diocesani vuole essere un incentivo proprio per favorire quei “rapporti tra persone”. Spiegare il perchè delle Offerte per i sacerdoti, la differenza di carattere ecclesiale con l'8xmille, il senso di corresponsabilità che deve legare tutti i membri di una comunità, saranno argomenti importanti per motivare, soprattutto i fedeli più vicini alla Chiesa, sul perché dobbiamo sostenere i nostri pastori. Anzi, non è un dovere, ma una conseguenza del nostro appartenere alla comunità di battezzati. Certo, il cambiamento di mentalità non è facile.  

 

D’altra parte, se non ci fossero delle sfide da affrontare, come potremmo mettere alla prova il nostro coraggio, la nostra perseveranza, pazienza e speranza?

 

Buon lavoro a tutti noi

Matteo