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Emilia Romagna: da maggio a novembre 2016 un itinerario per visitare organi storici restaurati con l’8xmille
Questi itinerari, tra arte, fede e cucina, tra collina e pianura emiliano-romagnola, vogliono condurre il visitatore presso antiche chiese, talvolta eccentriche rispetto alle grandi vie di comunicazione, ma forse non ignote a chi privilegia un viaggiare non frenetico (programma completo in allegato). Sono itinerari firmati 8xmille, visto che gli organi sono stati restaurati grazie a queste risorse.
Una giusta disposizione a vedere ed ascoltare, a pensare e ricordare (oltre alla possibilità di ritagliarsi qualche momento per un sereno e gustoso convivio), è tutt’altra cosa rispetto alla bulimia turistica che affligge l’escursionista contemporaneo, spesso spedito con il suo stesso pacchetto viaggio in ogni parte del globo come un collo postale, incapace alla fine di trattenere null’altro che qualche impressione fugace dei luoghi visitati in troppa fretta.
Anche gli appassionati più colti e avvertiti di musica barocca, e in specie di repertori organistici, potrebbero talvolta dimenticare, o semplicemente non considerare con la dovuta attenzione, che gli organi sono anzitutto strumenti al servizio della liturgia e come tali da considerarsi come parte integrante del nostro patrimonio. Patrimonio artistico che, paradossalmente, non riesce sempre a svelarsi appieno, poiché i simboli religiosi, le figure di santi che campeggiano su ancone o su pareti affrescate, ci paiono talvolta irrimediabilmente muti: conosciamo bene la Vergine con Bambino e san Giuseppe oppure la Crocifissione, ma che ne sappiamo della tenaglia di santa Apollonia, dei seni di sant’Agata o degli occhi di santa Lucia, del coltellaccio piantato sul capo di san Pietro Martire, per non parlare dell’olio di nardo della Maddalena o del corvo e della croce di sant’Espedito?
Per comprendere bene la storia di un luogo di culto, e quindi della comunità che lo ha espresso, è utile conoscerne le vicende particolari, gli oggetti di devozione, insomma tutto ciò che rende ciascuna località peculiare rispetto ad altre. Il nostro mondo secolarizzato e il bombardamento mediatico cui siamo invariabilmente sottoposti ci hanno privato di quell’immediata (ma al tempo stesso meditata) consuetudine con le immagini, i simboli e la loro forza comunicativa e spirituale, che i nostri antenati invece praticavano e che i relatori che accompagnano le visite spiegheranno al pubblico con chiarezza.
Questi itinerari consentono dunque a chi vi partecipa un’esperienza completa, estetica nel senso più vero del termine, che soddisfa lo spirito, la mente e, non ultimo, il gusto.
A cura di Gian Luca Tusini - Alma Mater Studiorum, Università di Bologna
Responsabile: Matteo Calabresi - Coordinamento redazionale: Maria Grazia Bambino - E-mail: newsletterincerchio@sovvenire.it
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