In allegato alcune relazioni presentate all'ultimo Convegno nazionale degli incaricati del "sovvenire" tenutosi a Salerno lo scorso 8-10 maggio. Da questo link, inoltre, è possibile anche scaricare il nuovo filmato sul sistema del sostentamento del clero e le Offerte liberali.
Di seguito la relazione d'apertura dell'Arcivescovo Presidente del Comitato per la promozione del sostegno economico alla Chiesa Sua Eccellenza Mons. Donato Negro.
IL SOVVENIRE NELLE PARROCCHIE PER UNA CHIESA LIBERA DI SERVIRE TUTTI
Saluto di Mons. Arcivescovo al Convegno Nazionale degli Incaricati Diocesani del Sovvenire
Cari fratelli e sorelle,
con molto piacere e, credetemi, con vera amicizia saluto e ringrazio tutti i convenuti...Prendo la parola per un breve saluto che naturalmente non può entrare nel merito del nostro Convegno, ma vuole semplicemente enunciarne II tema, dare il benvenuto e augurare buon lavoro a tutti. Ci ritroviamo, dunque, per riflettere sul Sovvenire nelle parrocchie per una Chiesa libera di servire tutti. Sappiamo bene che, come afferma il papa nella Evangelii Guadium: «La parrocchia non è una struttura caduca; proprio perché ha una grande plasticità, può assumere forme molto diverse che richiedono la docilità e la creatività missionaria del pastore e della comunità. Sebbene certamente non sia l'unica istituzione evangelizzatrice, se è capace di riformarsi e adattarsi costantemente, continuerà ad essere la Chiesa stessa che vive in mezzo alle case dei suo; figli e delle sue figlie. Questo suppone che realmente stia in contatto con le famiglie e con la vita del popolo e non diventi una struttura prolissa separata dalla gente o un gruppo di eletti che guardano a se stessi. La parrocchia è presenza ecclesiale nel territorio, ambito dell'ascolto della Parola, della crescita della vita cristiana, del dialogo, dell'annuncio, della carità generosa, dell'adorazione e della celebrazione. [ ... ] Però dobbiamo riconoscere che l'appello alla revisione e al rinnovamento delle parrocchie non ha ancora dato sufficienti frutti perché siano ancora più vicine alla gente, e siano ambiti di comunione viva e di partecipazione, e si orientino completamente verso la missione» (n. 28).
Il nostro compito, dunque, è collaborare alla revisione e al rinnovamento delle parrocchie, attraverso la carità solidale del Sovvenire, consapevoli, peraltro, che parrocchie creativamente e completamente missionarie avranno il cuore sempre più aperto alla carità. E, d'altra parte, il contatto con le famiglie e con la vita del popolo, attraverso le comunità parrocchiali, evangelizzerà l'impegno stesso per il Sovvenire, impedendone la burocratizzazione o una gestione da gruppo ristretto ed autoreferenziale.
Quindi sarà un reciproco aiuto solidale, in una piena comunione ecclesiale, perché le comunità cristiane siano fatte libere e siano libere davvero: libere dalla mentalità del mondo, sempre più chiusa; libere da ideologie che innalzano muri e fomentano paure, pregiudizi ed esclusioni; libere da egoismi individuali e collettivi.
Il nostro compito, dunque, è collaborare alla revisione e al rinnovamento delle parrocchie, attraverso la carità solidale del Sovvenire, consapevoli, peraltro, che parrocchie creativamente e completamente missionarie avranno il cuore sempre più aperto alla carità. E, d'altra parte, il contatto con le famiglie e con la vita del popolo, attraverso le comunità parrocchiali, evangelizzerà l'impegno stesso per il Sovvenire, impedendone la burocratizzazione o una gestione da gruppo ristretto ed autoreferenziale.
Quindi sarà un reciproco aiuto solidale, in una piena comunione ecclesiale, perché le comunità cristiane siano fatte libere e siano libere davvero: libere dalla mentalità del mondo, sempre più chiusa; libere da ideologie che innalzano muri e fomentano paure, pregiudizi ed esclusioni; libere da egoismi individuali e collettivi.
E questa liberazione farà si che le comunità siano poi, a loro volta, agenti di liberazione evangelica, a servizio degli uomini e delle donne, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono. Siamo convinti che, alla luce della Parola e nutriti dal Pane eucaristico, questo cammino di conversione comunitaria è, non solo auspicabile, ma anche possibile, se apriremo sinceramente i nostri cuori al soffio dello Spirito.
Come affermò il grande Paolo VI nella Evangelii Nuntiandi, spesso richiamata anche da papa Francesco: «Colma del conforto dello Spirito Santo, la Chiesa cresce. Lo Spirito è l'anima di questa Chiesa. È lui che spiega ai fedeli il significato profondo dell'insegnamento di Gesù e del suo mistero. [ ... ] Senza di lui la dialettica più convincente è impotente sullo spirito degli uomini. Senza di lui, i più elaborati schemi a base sociologica, o psicologica, si rivelano vuoti e privi di valore. Noi stiamo vivendo nella Chiesa un momento privilegiato dello Spirito» (n. 75).
Sì, anche nel nostro Mezzogiorno, ancora così martoriato e piagato, le nostre Chiese fioriscono quando si aprono al soffio dello Spirito, in una terra che potremmo dire ricca di 'periferie', nel doppio senso: che presenta tante realtà di periferia e che le periferie povere costituiscono la sua evangelica ricchezza. E le nostre parrocchie diventano case e scuole di speranza, per incoraggiare i cuori e rendere salde le ginocchia che vacillano davanti alle tante difficoltà della perdurante eppure quasi dimenticata 'questione meridionale'.
Non abbiamo certo timore a riprendere e a pronunziare ancora questa espressione: anche come caro e sincero omaggio ad un grande Vescovo di questa diocesi, Mons. Nico!a Monterisi, definito da Giovanni Paolo Il, nella visita pastorale a Salerno del 26 maggio 1985, «pioniere della ancora aperta e complessa questione meridionale». Iniziamo allora i nostri lavori e mettiamoli nelle mani materne di Maria.
Come affermò il grande Paolo VI nella Evangelii Nuntiandi, spesso richiamata anche da papa Francesco: «Colma del conforto dello Spirito Santo, la Chiesa cresce. Lo Spirito è l'anima di questa Chiesa. È lui che spiega ai fedeli il significato profondo dell'insegnamento di Gesù e del suo mistero. [ ... ] Senza di lui la dialettica più convincente è impotente sullo spirito degli uomini. Senza di lui, i più elaborati schemi a base sociologica, o psicologica, si rivelano vuoti e privi di valore. Noi stiamo vivendo nella Chiesa un momento privilegiato dello Spirito» (n. 75).
Sì, anche nel nostro Mezzogiorno, ancora così martoriato e piagato, le nostre Chiese fioriscono quando si aprono al soffio dello Spirito, in una terra che potremmo dire ricca di 'periferie', nel doppio senso: che presenta tante realtà di periferia e che le periferie povere costituiscono la sua evangelica ricchezza. E le nostre parrocchie diventano case e scuole di speranza, per incoraggiare i cuori e rendere salde le ginocchia che vacillano davanti alle tante difficoltà della perdurante eppure quasi dimenticata 'questione meridionale'.
Non abbiamo certo timore a riprendere e a pronunziare ancora questa espressione: anche come caro e sincero omaggio ad un grande Vescovo di questa diocesi, Mons. Nico!a Monterisi, definito da Giovanni Paolo Il, nella visita pastorale a Salerno del 26 maggio 1985, «pioniere della ancora aperta e complessa questione meridionale». Iniziamo allora i nostri lavori e mettiamoli nelle mani materne di Maria.
Buon lavoro a tutti!
Salerno, 8 maggio 2017
+ DONATO NEGRO
Arcivescovo
Responsabile: Matteo Calabresi - Coordinamento redazionale: Maria Grazia Bambino - E-mail: newsletterincerchio@sovvenire.it
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