Newsletter In Cerchio - Settembre 2014 - Numero X - Anno XII
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Lettera aperta sul sostegno economico per l’azione pastorale della Chiesa   versione testuale
Riceviamo e pubblichiamo volentieri una riflessione di Felice Fieni, storico collaboratore dell'incaricato diocesano Giovanni Alberto Lantieri della diocesi di Latina e membro del Gruppo di lavoro, che commenta una lettera pubblicata nel numero di settembre 2015 del periodico Sovvenire.
 
Due i rischi evidenziati dal prof. G. Campanini (“Sovvenire” n. 3/2015): assuefazione e deresponsabilizzazione dei fedeli. Nella realtà questi rischi sono da tempo attivi: uno sguardo alle statistiche e gli effetti sono fotografati in un bel grafico. Non sono, però, i soli rischi! Bisogna guardarsi anche dalle Istituzioni Civili: non è passata inosservata, almeno credo, la deliberazione della Corte dei Conti, datata novembre 2014, nella quale la Corte afferma che il meccanismo dell’8xmille non risponde più ai principi di proporzionalità, di uguaglianza, e ritiene che sia maturo il tempo per una ri-negoziazione tra Stato e Confessioni Religiose. Alla Corte dei Conti è sfuggita (?), tra l’altro, la prospettiva di democrazia fiscale nell’indirizzo della spesa pubblica.
 
Non possiamo piangerci addosso e dobbiamo tirarci su le maniche. Iniziamo col dire “sostegno all’azione pastorale” della Chiesa piuttosto che “sostegno economico alla Chiesa”. Per rilanciare l’attenzione dei fedeli dobbiamo chiamarli a maggiore consapevolezza delle nuove opportunità di sovvenire alle necessità del culto, della pastorale, delle opere di carità, del sostentamento dei sacerdoti e a valorizzare la loro libertà di decisione.
 
I nuovi metodi necessitano di informazione adeguata, per la quale sarà bene provvedere con strumenti opportuni. Se non lo si è ancora capito, “tirar su le maniche tocca ai parroci, agli incaricati diocesani, ai referenti parrocchiali e ovviamente ai gruppi di lavoro”.

Sul “sovvenire” deve essere attuata una vera e propria azione pastorale per la semplice ragione che essa è la pastorale di tutte le pastorali. Va ripresa e dilatata. Va ripreso il dialogo diocesi-parrocchia e i Gruppi di lavoro, guidati dall’incaricato diocesano devono farsi carico di una grossa fatica educativa per evitare il rischio di materializzazione del sostegno economico, il rischio di dimenticare che l’8xmille non è solo un valore economico, ma molto di più, e di dimenticare che la presenza dei sacerdoti è un dono prezioso per tutti.
 
Se vogliamo che le parrocchie restino aperte, gli oratori frequentati, i locali siano accoglienti, i sacerdoti educhino i nostri figli, sostengano gli ammalati, si occupino dei poveri, bisogna porsi il problema del sostegno all’azione pastorale della Chiesa e del sostentamento dei sacerdoti. Ne consegue che due strade, peraltro già note, vanno imboccate:
1) formazione personale e comunitaria; 2) informazione corretta e puntuale.
 
Cominciamo da dove ci troviamo, non andiamo a cercare realtà ecclesiali lontane, cominciamo da noi stessi che rappresentiamo un territorio, una parrocchia; domandiamoci cosa possiamo fare perché le nostre comunità sentano l’importanza del “sovvenire”.

Non è necessario e neppure possibile arrivare da per tutto, ma lì dove ci troviamo dobbiamo esserci per intero. Per andare occorre paradossalmente fermarsi, sostare, occuparsi di sé. La contraddizione è solo apparente: per spingersi lontano bisogna prima sostare nel tempio a pregare. Altrimenti non si arriva da nessuna parte, non si fa molta strada. Risulta indispensabile imporsi dei limiti e riposare a lungo accanto al Signore: “…venite in disparte, voi soli, in luogo solitario e riposatevi un poco” (Mc, 6, 32).
 
Si tratta di ri-centrare e ri-lanciare la parrocchia in un quadro di conversione pastorale in chiave missionaria: non assume importanza il territorio ma la comunione centrata sull’Eucaristia e lanciata nella missione.
Felice Fieni
Servizio diocesano "sovvenire" diocesi di Latina
 
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