Anno 2015 » Home Newsletter Dicembre 2015 » 8xmille » Kurdistan: la prossimità solidale della Chiesa italiana ai profughi
Dal 6 al 9 dicembre, Mons. Nunzio Galantino, Segretario Generale della C.E.I. (in foto), si è recato nel Kurdistan iracheno per una missione che lo ha visto, tra l’altro, all’inaugurazione dell’Università a Erbil. Costruita con i fondi dell’8xmille (2,6 milioni di euro), ha voluto offrire ai giovani profughi della Piana di Ninive e di Mosul la possibilità di completare il percorso formativo. La prima pietra dell'istituto fu posta ad Ankawa, sobborgo della città, il 20 ottobre 2012, all'interno di un'area di 30mila mq messa a disposizione dalla Chiesa caldea. La realizzazione dell’Ateneo è stata possibile anche grazie all’aiuto dell’Universitè Saint-Esprit di Kaslik, il rinomato Ateneo fondato in Libano dall'Ordine Libanese Maronita.
L'obiettivo, come ricorda l’agenzia Fides, era quello di creare un polo d'insegnamento universitario privato aperto a tutti, conforme alle esigenze del mercato e strettamente associato alla ricerca scientifica. Già allora, l'Arcivescovo Warda contava di concludere i lavori entro il 2015, anche con l'intento di offrire ai giovani cristiani iracheni la possibilità di “continuare a testimoniare il dono della fede nella loro terra”. Gli eventi drammatici che hanno sconvolto l'Iraq settentrionale, trasformando proprio Ankawa in luogo di rifugio per migliaia di cristiani fuggiti dalla Piana di Ninive davanti all'avanzata dei jihadisti dello Stato Islamico, non hanno fermato il progetto.
L’arrivo del Segretario Generale della C.E.I. a Enishke, piccolo villaggio cristiano nelle montagne fra Zakho e Dohuk, estremo Nord del Kurdistan iracheno, è stato vissuto come un momento di sollievo per la comunità di profughi yazidi in lutto. La piccola delegazione italiana con don Francesco Soddu, direttore di Caritas italiana, è stata accompagnata dal parroco, padre Samir Yousif che ha affermato alla Radio Vaticana. “Cominciare questa Università è stato un segnale di speranza".
Grazie agli italiani che hanno destinato l’8xmille alla Chiesa cattolica è stato possibile contribuire, quindi, a dare speranza a persone da noi molto lontane e ora, quella firma, diventa un'opera concreta di misericordia.
Sul fronte italiano Mons. Galantino ha lanciato un appello a tutti i Vescovi perché parlino sempre più di come vengono destinati questi fondi anche a livello diocesano. “I modi di parlare dell’8xmille, anche da parte di altri destinatari - ha precisato Monsignor Galantino intervenendo durante la cerimonia del XXII Premio internazionale del volontariato internazionale promosso da Focsiv-Volontari nel mondo -, non sono sempre corretti. Stiamo chiedendo come Vescovi, a tutte le realtà che beneficiano dell’8xmille, di farlo sapere; altrimenti non si sa cosa si fa e vengono fuori stupidaggini che tanti, cosiddetti ‘grandi giornalisti’, continuano a dire. È bene che si informino e sappiano che i bilanci sono pubblici, mentre continuano a dire che i bilanci sono criptati”. (Agenzia Sir).
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