Un numero dedicato ai sacerdoti italiani, "fotografati" su molteplici fronti di evangelizzazione. Nel numero di novembre, che i lettori riceveranno alla vigilia della Giornata Nazionale Offerte (quest’anno domenica 26), Sovvenire dà conto dell’attività dei parroci nell’housing sociale, alla luce dei versetti della liturgia natalizia che ricordano come per Maria e Giuseppe a Betlemme non "c’era posto": storie di parroci da Agrigento, Fano e Padova, ricostruiscono invece come i presbiteri si siano fatti promotori di un tetto per i più bisognosi, ricavando da beni diocesani o canoniche alloggi per le emergenze abitative, destinati a famiglie sfrattate, anziani, madri con figli o padri separati.

In questo numero prende il via un’inchiesta a puntate sui sacerdoti della montagna italiana, che spiegherà oggi le condizioni della pastorale sulle Alpi e lungo gli Appennini, tra forte spopolamento, taglio dei servizi e un’ampia area con popolazione anziana affidata ad un unico sacerdote, dove in passato c’erano invece diversi parroci. Dunque piccole realtà con grandi necessità umane, economiche e missionarie. Cominciamo dal Friuli, esattamente da Val d’Arzino e Val Cosa, in diocesi di Concordia-Pordenone: la "porta della Carnia" è uno scenario incontaminato, ma in profonda trasformazione e pressoché senza ricambio generazionale. Don José Italo Gerometta, parroco unico di un territorio prima affidato a nove sacerdoti, ci ha mostrato le grandi potenzialità e il patrimonio di fede di questa zona e della sua gente (vedi foto).
 

Nelle pagine "Atlante 8xmille" facciamo il punto sui 60 anni dell’enciclica "Fidei donum" con cui papa Pio XII volle spronare la Chiesa occidentale all’impegno missionario: da allora migliaia di sacerdoti "dono della fede", sostenuti dalle nostre Offerte, hanno scritto nei Paesi in via di sviluppo pagine luminose, talora fino al sacrificio della vita. Ne ripercorriamo alcune, con il commento di don Michele Autuoro, direttore dell’Ufficio nazionale C.E.I. per la cooperazione missionaria tra le Chiese.
 

Quindi, nel nostro editoriale, Liliana De Curtis ed Elena Anticoli, figlia e nipote di Totò, raccontano la fede del grande attore, a 50 anni dalla morte, donando alla nostra rivista anche fotografie in esclusiva della sua vita familiare.

Firma infine una riflessione sulla Natività e il silenzio dell’adorazione come forma più alta e sicura di preghiera, in ascolto della volontà del Padre per noi, è don Carlo Sacchetti, parroco dell’unità pastorale di Rubiera (Reggio Emilia). A tutti gli incaricati vanno i nostri più fervidi auguri di buon Natale, con gratitudine per un altro anno di proficuo lavoro insieme.