Anno 2015 » Homepage Newsletter Gennaio 2017 » 8xmille » Terremoto Centro Italia, le risposte della Chiesa
La tragedia perdurante che sta mettendo a dura prova le popolazioni del Centro Italia – sotto forma di continue scosse sismiche e di nevicate eccezionali – ha incontrato la piena sollecitudine del Consiglio Permanente (23-25 gennaio 2017). Nel comunicato finale dei lavori si legge:
"I suoi membri si sono fatti interpreti del dolore di intere comunità, lacerate negli affetti e nei luoghi di riferimento principali, a partire dalle abitazioni. Forte è emersa anche la preoccupazione per le centinaia di chiese pesantemente danneggiate, con un impoverimento significativo di beni culturali e identitari. Tale scenario, è stato rimarcato, rischia di compromettere pure la prossima stagione turistica, con ricadute economiche negative per l’intero indotto.
A fronte di questa situazione, il Consiglio Permanente ha, innanzitutto, manifestato stima e ammirazione per la grande dignità con cui la gente sta affrontando la situazione; una gratitudine particolare è stata espressa nei confronti dei presbiteri e dei Vescovi, che anche in questa circostanza hanno saputo rivelarsi padri e pastori. Nel contempo, i lavori hanno richiamato anche l’importanza che su queste terre – una volta passata la prima emergenza – non si spengano i riflettori.
Va in questa direzione l’impegno assicurato in molteplici forme dalla Chiesa italiana, a partire dalla valorizzazione della generosità delle parrocchie, che hanno risposto alla colletta indetta dalla Conferenza Episcopale Italiana devolvendo circa 22 milioni di euro. Attraverso Caritas Italiana, questi fondi sono impiegati per risposte a bisogni primari – in alcune zone, è stato rilevato dai Vescovi, permangono ancora difficoltà di approvvigionamento di viveri – e per la realizzazione di alcune strutture polifunzionali a servizio delle comunità; sono stati, inoltre, avviati i primi progetti sociali e di sviluppo economico.
Va in questa direzione l’impegno assicurato in molteplici forme dalla Chiesa italiana, a partire dalla valorizzazione della generosità delle parrocchie, che hanno risposto alla colletta indetta dalla Conferenza Episcopale Italiana devolvendo circa 22 milioni di euro. Attraverso Caritas Italiana, questi fondi sono impiegati per risposte a bisogni primari – in alcune zone, è stato rilevato dai Vescovi, permangono ancora difficoltà di approvvigionamento di viveri – e per la realizzazione di alcune strutture polifunzionali a servizio delle comunità; sono stati, inoltre, avviati i primi progetti sociali e di sviluppo economico.
I membri del Consiglio Permanente hanno condiviso anche altre iniziative, con cui dare continuità all’impegno di vicinanza solidale. Attingendo alle risorse dell’8xmille, la prima misura ha visto lo stanziamento di 300mila euro a ognuna delle 26 diocesi interessate dalle conseguenze del sisma (con un ammontare complessivo di 7 milioni e 200mila euro) per interventi su edifici ecclesiastici destinati al culto e alla pastorale.
Tra le altre realizzazioni, il lavoro congiunto e costante di questi mesi con il Commissario Straordinario per la ricostruzione e il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – e che ha coinvolto anche i Vescovi delle zone danneggiate – ha portato alla firma di un Protocollo d’Intesa. Con tale strumento si vengono a concordare insieme “priorità, modalità e termini per il recupero dei beni culturali di interesse religioso danneggiati dagli eventi sismici che hanno colpito i territori delle regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo”.
Sono stati, inoltre, istituiti una Consulta – finalizzata a rendere stabile lo scambio e la collaborazione tra le parti – e un Tavolo di lavoro tecnico che, oltre a definire le priorità degli interventi per il recupero dei beni culturali di interesse religioso, è chiamata ad assicurare il coordinamento e le istruttorie.
Tra le altre realizzazioni, il lavoro congiunto e costante di questi mesi con il Commissario Straordinario per la ricostruzione e il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo – e che ha coinvolto anche i Vescovi delle zone danneggiate – ha portato alla firma di un Protocollo d’Intesa. Con tale strumento si vengono a concordare insieme “priorità, modalità e termini per il recupero dei beni culturali di interesse religioso danneggiati dagli eventi sismici che hanno colpito i territori delle regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo”.
Sono stati, inoltre, istituiti una Consulta – finalizzata a rendere stabile lo scambio e la collaborazione tra le parti – e un Tavolo di lavoro tecnico che, oltre a definire le priorità degli interventi per il recupero dei beni culturali di interesse religioso, è chiamata ad assicurare il coordinamento e le istruttorie.
Responsabile: Matteo Calabresi - Coordinamento redazionale: Maria Grazia Bambino - E-mail: newsletterincerchio@sovvenire.it
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