Anno 2015 » Home Newsletter Novembre 2015 » Territorio » Pescara-Penne: la logica del dono è la logica del Vangelo, la logica stessa della vita
In vista della Giornata Nazionale per le Offerte ai sacerdoti del 22 novembre 2015, il Servizio diocesano per il “sovvenire” dell’Arcidiocesi di Pescara-Penne ha organizzato due incontri zonali, riservati ai sacerdoti, diaconi e referenti parrocchiali. Il primo si è tenuto il 10 novembre a Bisenti (Te) per le foranie di Cermignano, Castiglione M.R. e Penne, nella splendida cornice autunnale delle colorate colline teramane, che sembrano strizzare l’occhio alla “Bella Addormentata” del Gran Sasso. Il secondo invece, due giorni dopo, per le foranie di Pescara e provincia, si è tenuto presso il Centro “Emmaus” a Pescara, una funzionale struttura realizzata, sul colle San Donato, dal compianto Arcivescovo Mons. Iannucci, ora adibita a Centro Direzionale Caritas. La partecipazione ha interessato oltre il centinaio di persone, attratte dal tema: “La logica del dono. Dall’estraneità alla fraternità scegliendo la condivisione”. Gli argomenti trattati dal Prof. Mancini al Convegno Nazionale per il “sovvenire”, dello scorso mese di aprile, sono risuonati nelle due aule messe a disposizione, con rinnovata efficacia.
Il concetto di dono, inteso come libera relazione reciproca tra le persone, non già come regalo o atto del donare, ha illuminato la logica del dono che è la logica stessa del Vangelo. La crisi del mondo occidentale, ed in particolare dei paesi europei, che hanno scelto invece di aderire alla logica della “società di mercato”, ha prodotto e produce disuguaglianze, precarizzazione, chiusura delle possibilità di futuro per le giovani generazioni, distruzione della natura.
Per far rivivere la logica del dono, oscurata perché la Parola del Vangelo è stata anestetizzata, occorre imparare a ricevere, mediante la gratitudine, luce della coscienza. Ciò che si riceve non va trattenuto, ma ricomunicato, condiviso. Le persone sono il primo dono, ognuno di noi è dono vivente, in un ambito di vera reciprocità che è la condivisione di quello che si è, e che va interiorizzato.
Per far rivivere la logica del dono, oscurata perché la Parola del Vangelo è stata anestetizzata, occorre imparare a ricevere, mediante la gratitudine, luce della coscienza. Ciò che si riceve non va trattenuto, ma ricomunicato, condiviso. Le persone sono il primo dono, ognuno di noi è dono vivente, in un ambito di vera reciprocità che è la condivisione di quello che si è, e che va interiorizzato.
Altro concetto importante è che nella condivisione c’è di fondo la fraternità, nel riconoscere che l’altro è un proprio fratello o una propria sorella, contro l’etica di Caino. Ma ciò è possibile se ci espone alla Parola di Dio, senza filtri o barriere difensive, affrontando la paura, che invece va ascoltata, trovando modalità concrete quotidiane che danno sicurezza e che dicono fraternità e non individualismo. Per la pratica del Vangelo, e quindi della logica del dono, occorre una nuova energia, che si attinge dalla misericordia. La misericordia è quell’energia dell’Amore di Dio che ognuno prova su se stesso. Chiunque si sente investito da questo Amore ha nel cuore un’energia che diventa azione, organizzazione, cultura, perché è l’energia di un Amore che non abbandona nessuno.
Parallelamente all’esposizione della relazione del prof. Mancini, sono state proiettate delle slides inerenti la logica del dono ed altre riguardanti alcuni disastri provocati dalle altre logiche delle società di mercato, come i ripetuti quotidiani naufragi di profughi, con tantissime morti anche di bambini. Questa metodica espositiva ha comportato da un lato un duplice livello di attenzione, forse anche un po’ faticoso, dall’altro ha raggiunto la sensibilità dei cuori dei presenti che, in gran numero, hanno espresso apprezzamento. Ed ancora non eravamo stati raggiunti dalle disastrose e raccapriccianti notizie parigine. Ancor di più esse hanno provocato orrore, dolore e tristezza per le numerose vittime innocenti, che hanno perso la vita per mano di terroristi sanguinari.
Occorre, come cristiani, elevare a Dio il grido di dolore e di speranza per implorare la pace, quella vera, che può venire solo da un’autentica conversione e dalla riscoperta della logica del dono che è la logica del Vangelo e quindi della vita stessa.
Occorre, come cristiani, elevare a Dio il grido di dolore e di speranza per implorare la pace, quella vera, che può venire solo da un’autentica conversione e dalla riscoperta della logica del dono che è la logica del Vangelo e quindi della vita stessa.
Rinvigoriti da questa rinnovata energia gli intervenuti ai due incontri hanno espresso gratitudine e soddisfazione per questo inaspettato “dono”, foriero di un rinnovato impegno.
Domenico Forese
Membro del Gruppo di lavoro Diocesano
Responsabile: Matteo Calabresi - Coordinamento redazionale: Maria Grazia Bambino - E-mail: newsletterincerchio@sovvenire.it
Servizio Promozione della CEI © Copyright 2014 In Cerchio